venerdì 29 ottobre 2010

Il quadro normativo nelle regioni italiane in tema di B&B

In tutte le leggi regionali inerenti al Bed and Breakfast o, comunque, alla ricettività extra alberghiera, soltanto due sono gli elementi comuni sempre presenti, e riguardano il nucleo dell’offerta: la fornitura di servizio di alloggio e di prima colazione. Sulle altre caratteristiche vige una più o meno elevata omogeneità legislativa, ma mai una normativa ovunque coincidente. Un principio ricorrente risiede nel carattere saltuario dell’attività e alcune regioni si spingono a definire il periodo minimo o massimo di apertura complessiva o per singoli periodi o, ancora, del soggiorno di ogni singolo ospite. Altra formula che compare spesso riguarda l’obbligo di avvalersi della normale organizzazione familiare per la gestione dell’attività. Si è evidenziato che gli unici elementi comuni riguardano i contenuti generali dell’offerta ma, addentrandosi nelle prescrizioni specifiche, si scopre che gli stessi variano anche in modo considerevole. Il numero massimo di stanze da adibire a Bed & Breakfast, ad esempio, varia da un minimo di 3, previsto dalla maggior parte delle regioni, a un massimo di 6 (Puglia); in modo analogo varia anche il numero di posti letto da mettere a disposizione: in alcune leggi non è espressamente indicato, ma si va da un minimo di 6 a un massimo di 20 (Sicilia). La situazione si complica se si analizza come viene disciplinata la somministrazione della prima colazione: ci sono normative, infatti, che non regolamentano la somministrazione (Emilia Romagna, Puglia, Toscana) e altre che prevedono cibi e bevande confezionati e non manipolati, passando da una generica “garanzia della sicurezza alimentare” (Piemonte) all’utilizzo di “almeno il 70% dei prodotti tipici della zona, confezionati direttamente o acquisiti da aziende o cooperative agricole della regione” (Marche) o, ancora, alla somministrazione, principalmente, di cibi e bevande tipici prodotti nella regione (Calabria). Altre differenze si riscontrano nell’adozione o meno di un marchio distintivo e di una classificazione delle strutture. Un sistema di classificazione è previsto da 5 normative regionali (Calabria, Campania, Molise, Piemonte, Sicilia). Più numerosi i casi in cui si prevede un marchio distintivo (Calabria, Prov. Trento, ecc.). Ci sono poi regioni che lasciano la libertà di estendere il Bed & Breakfast anche in locali che possono essere ubicati a non più di 50 metri di distanza dall’abitazione in cui si dimora (Marche, Puglia, Valle d’Aosta). Quanto al periodo di apertura 5 normative regionali fissano un periodo massimo di apertura (dai 270 giorni del Piemonte ai 240 della Liguria, ai 3 mesi per la Basilicata o come nel caso dell’Emilia Romagna un numero di pernottamenti massimo nell’anno). L’Umbria pone l’obbligo di un periodo di inattività (almeno 30-60 giorni nell’anno). Per quanto concerne gli aspetti tecnici delle abitazioni adibite a Bed and Breakfast, notiamo che le leggi regionali prescrivono vari punti comuni quali il rispetto dei requisiti igienico-sanitari e del regolamento edilizio del comune nel quale operano. E’, inoltre, prassi comune a tutte le regioni quella per cui l’attività di B&B non determina cambio di destinazione d’uso dell’abitazione. Per quanto attiene alla possibilità di attingere a finanziamenti pubblici per l'apertura o l'ammodernamento delle strutture di B&B, le regioni hanno legiferato differentemente; le uniche a prevedere in bilancio capitoli di spesa dedicati al finanziamento di tale attività sono la Calabria, il Lazio, il Piemonte e la Sicilia.

giovedì 28 ottobre 2010

L'origine della formula del Bed and Breakfast

Il "Bed & Breakfast" (letteralmente "letto e prima colazione"), spesso scritto per comodità B&B, è una forma di ospitalità, nata e molto diffusa nei Paesi anglosassoni, che prevede il pernottamento e la prima colazione presso un' abitazione privata. “Bed & Breakfast, Two and Six” era la scritta che compariva sulle insegne luminose e non dei primi Bed & Breakfast irlandesi e britannici; una descrizione chiara ed efficace di ciò che veniva offerto (letto e colazione) e delle tariffe richieste (2,6 scellini) a coloro che cercavano un posto economico in cui pernottare. Le principali motivazioni alla nascita ed allo sviluppo della formula del Bed & Breakfast in terra anglosassone sono di natura economica e poco inerenti alla carenza di offerta ricettiva. L'idea di sfruttare le proprie abitazioni per arrotondare (o in molti casi formare) il reddito familiare scaturisce, nell'Irlanda dell'ovest, precisamente nella metà degli anni ‘60, periodo nel quale il Paese attraversava una grave crisi economica e molte famiglie si ritrovavano senza soldi ma, allo stesso tempo, con molte stanze lasciate libere dai figli partiti alla ricerca di lavoro. L'immediato successo di tale iniziativa è da ricondursi al fatto che l'aeroporto di Shannon, cittadina irlandese situata ad ovest, è, a quei tempi, l'unico scalo intercontinentale per gli Stati Uniti d'America ed i passeggeri dei voli generano un'improvvisa domanda di posti letto per permanenze brevi (spesso solo per attendere le coincidenze dei voli). Presto, molti clienti (per lo più americani) apprezzarono il successo di questa formula e la esportarono anche nei rispettivi Paesi. In breve tempo, tale “modus ricettivo”, giunse anche in Europa, soprattutto nell’Europa del Nord, ma successivamente prese piede anche in Francia, Austria e Germania. Con il passare degli anni, in tutti i Paesi che hanno adottato questa nuova forma di accoglienza nascono vere e proprie associazioni le quali contribuiscono ad aumentare il potere e la forza di queste realtà.